martedì 26 luglio 2011

2011 progetto/Viaggiatori sul ponte
racconto parallelo/
Il giorno del volo

Sì. Certo, sento la mosca che vola, e le sue ali che ribattono velocemente il cui movimento delineavano una geometria acuta. La sua geometria del volo sembrava fuori dal comune, e le sue ali non le vedo, ma la mosca delinea la tridimensione con una linea e non ha chiaro il senso di spazio, e costruisce il suo concetto della stanza con le variazioni di punti e di linee ma non di profondità.

I nuovi punti d’incontro delle mosche in volo sono una specie di falso luogo di prospettiva costruito da angoli obliqui e da linee, e dalla sua geometria nella tridimensione. Si trovavano all’incrocio – angolo di un passaggio – andirivieni tra la linea della mosca – A e la mosca – B,C,D,E,ecc. E ripete il suo volo con una certa sequenza e frequenza. Sembra che con il volo ripetitivo confermi e senta la sua esistenza stessa. Ripetendo chiarisce i suoi ricordi vaghi, si traccia il suo passato seguendo la sua geometria. E’certo che la struttura della geometria o grammatica -logica della geometria e della mosca sono strutture funzionanti.

Il giorno del volo, la partenza da Roma per Tokyo.

Ogni mattina una giovane coppia fissava l’appuntamento al binario ermetico della stazione perchè lui arrivava dalla periferia per lavorare nella città metropoli invece lei…

Partiva per l’aeroporto – scali di voli internazionali – loro erano come una coppia di due strutture che formavano una stessa unica ombra, innamorati.

Ma delle volte il suo treno pendolare arrivava in ritardo come questa mattina della primavera ancora fredda, al requiem di Mozart, lei aveva già guardato 6 volte il display.

Chiara

: accipicchia è in ritardo di 30 minuti.

Lampeggiava il pannello.

Chiara chiama, con le scarpe di camoscio bordò

con i tacchi alti era alta quasi quanto Richard.

Con i suoi occhi grandi blu lo fissa,

si chiedeva mormorando alla luce livida del neon della stazione.

:alòo!! Come stai sei in ritardo. Io prendo il mio treno, se no, arriverò in ritardo all’aeroporto … al lavoro, ci vedremo questa sera? baci.

Gira i tacchi…

Il suo treno stava arrivando nello stesso binario accanto a Lei avevano appena aperto le porte.

E’ entrata per occupare il posto preferito e solito, quella mattina trovava il pavimento della carrozza passeggeri che era ancora bagnato, sentiva l’odore del disinfettante.

Si toglieva il suo rain coat viola-nero davanti a Richard che era seduto davanti a lei e anche lui toglieva simmetricamente il rain coat beige contemporaneamente a lei, poi lei tirava fuori il suo libro dalla borsetta azzurra di Prada lui prendeva il suo giallo dal pocket, così entrambi aprivano i libri insieme.

All’aeroporto, Richard stava prendendo il volo per Tokyo, era stato invitato a presentare le sue foto al Gallery di Tokyo.

L’uomo scendeva subito per il check-in e invece la ragazza ritardava a scendere sul binario dell’aeroporto, l’uomo rallentava i suoi passi, e camminava quando la ragazza lo raggiungeva e poi la sorpassava.

Lui aumentava la velocità un momento, i due camminavano insieme come se fossero una coppia giovane che partono per il loro viaggio, e poi dispersi nella folla dei passeggeri.

Richard era strano, sentiva di essere nella disperazione goffa per la perdita di quella ragazza nella folla che aveva viaggiato insieme a lui fino all’aeroporto.

: infatti i loro amori sono forme simmetriche.

Chiara e Richard si somigliano tra di loro.

Lui ha perso Chiara, lei è sicura che lui l’amava, poiché l’amore di Chiara è simmetrico: é una simmetria che era facilmente immaginabile e riscontrabile alla forma d’amore di lui che alla fine evolve in un amore simmetrico.

Il volo di Richard è partito con 20mn di ritardo.

Un’ora dopo, il volo sale sopra le nuvole serene e celesti con la velocità di 540km all’ora all’altezza di 2624m fuori era -1°C

E poi sopra la Siberia con la velocità di 861km all’altezza 11125 m fuori era -63°C ancora 10 ore di volo da fare.

Il vortice scaricava l’acqua dal lavandino bianco in senso orario,

dal rubinetto scorreva continuamente l’acqua, nel lavandino giravano pesciolini di plastica rossa, blu, e giallo quando si chiudeva il rubinetto i tre pesciolini atterravano sul fondo del lavandino bianco vicino al buco centrale appoggiando le ali e il dorso, era un panorama.

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