sabato 13 novembre 2010
















venerdì 12 novembre 2010

2progetto/Viaggiatori sul ponte
racconto parallelo/sospetti di tragedia nel fiume

E’ giunta la fine di una guerra tirannica. Era solo un sospetto apparente, ma ora mi angoscia sapere ed immaginare i fatti, ovvero che una donna abbia perso la sua docile figlia, che un uomo abbia perso la sua donna e i figli, che dei bambini e delle bambine abbiano perso i loro genitori. Cosi i personaggi si risvegliano dall’apparenza, si accorgono che accanto a loro tutti gli amori hanno perso gli amati.
Questa volta la Scena e’reale.
Calda estate sul fiume: una donna impazzita alla ricerca del suo dolce figlio rapito da un mercante di schiavi travolse la sua anima. Il fiume Sumida (Teatro di NO, “Sumida-gawa”) ostacolo i suoi passi. La follia la spinse raggiungere da sola a questa estrema provincia e la stessa follia le permise di allontanarsi dalla Citt・senza impedimenti, perch・nel medioevo, nell’epoca Heian nessuno osava avvicinarsi o toccare una donna impazzita, poich・la pazzia-follia della donna era considerata di origine supernaturale o divina.
Il fiume Sumida e’largo.
Lei volle attraversarlo e chiese al traghettatore se era concesso salire sulla nave che divide lei dal figlio. Lui vedendo la donna di Kyoto diede per scontato che sapesse ballare e le propose: Non posso farle attraversare il fiume da sola: aspetto anche gli altri. Nel frattempo perch・non si esibisce e`in un ballo di follia?
Lei aveva un elegante vestito da viaggio, con un cappello nero laccato ed un ramoscello di bambu in mano.
Sulla nave lei tornò in se ascoltando il traghettatore che raccontava agli altri viaggiatori della triste morte di un giovane ragazzo gravemente malato lasciato morire un anno fa sull’altra riva da un mercante di schiavi.


La salvezza per la donna alle volte contenuta nella sua tragedia stessa.
Prima di questa guerra, ho conosciuto un biologo-professore universitario, che lavorava nella fabbrica della Bambola-ballerina come sommozzatore per recuperare i pezzi persi nella sudicia e lorda cisterna in cui vengono conservate delle bambole prima di essere spedite con un cargo.


Mi ha raccontato della cartella-test che indicava la sicurezza degli operatori della Bambola.

“BALLERINA.
PER EVITARE DI FERIRE QUALCUNO CON UN MOVIMENTO BRUSCO DELLA BALLERINA, ASSICURATEVI, PRIMA DI PASSARE LA CARTA NELLA SUA TASCA CHE LA BALLERINA SIA IN POSIZIONE ZERO, CHE LA PRESSIONE DELL’ATMOSFERA DELLA BALLERINA SIA A ZERO E CHE NESSUN PIEDE N・GAMBA SIANO IN MOVIMENTO. IN OLTREM PRIMA DI PREMERE IL PULSANTE IN FUNZIONE O DURANTE L’INTRODUZIONE DEL BALLO, ASSICURATEVI CHE NON CI SIA NESSUNO ACCANTO ALLA BAMBOLA-BALLERINA.”
Il biologo, professore universitario, durante la guerra mi chiedeva come mi sentivo: come un viaggiatore destinato a compiere un lungo ritorno a casa.
I sospetti di tragedia sono caduti prima in un fiume, poi in una cisterna
Mi dispiace di non poter scrivere un finale per mancanza di tempo.

Ci sentiamo dopo.

©120699I.T.Uemon