mercoledì 6 giugno 2012



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Uemon Ikeda_EMBRICE_Comunicato stampa



EMBRICE

presenta
Post-strutture: linee, fili, labirinti
di Uemon Ikeda

a cura di
Simonetta Lux
Carlo Severati

con un filmato di Carlo Tomassi “L’infanzia di Tatsuo”
un’intervista a Ikeda a cura di Emma Tagliacollo

8 23 Giugno 2012
inaugurazione: venerdì 8 giugno ore 18,00

Tatsuo Uemon Ikeda (Kobe, Hyogo 1952) approfondisce in questa occasione il tema dello spazio virtuale, con mezzi già sperimentati in passato, che vanno dal disegno all’uso tridimensionale di fili rossi di lana-seta di diverso spessore.
Le riprese effettuate in esterno, che hanno portato alla realizzazione del corto di Carlo Tomassi: L’infanzia di Tatsuo, proiettato in Galleria, integrano, in questa mostra (nella serrata contiguità della Galleria) la rappresentazione bidimensionale del segno e l’organizzazione del piccolo labirinto interno, lungo il quale si dispongono i disegni e gli schermi con proiezioni.
L’osservatore è obbligato a condividere  tre  situazioni-azioni che, pur affrontando l’universo dei gesti quotidiani, nello spazio reale, dal tavolino alla città, tuttavia quasi si elidono a vicenda, proponendo una sorta di indifferenza dell’autore ai contesti.
Ikeda interpone fra sé e lo spazio reale (del suo tavolo, della Galleria, del Giardino del Lago a Villa Borghese) una sua unità di misura totalmente mentale. Mentre si alimenta di dimensioni e di atmosfere vissute nei rituali che ha condiviso, giapponesi e italiani, al tempo stesso le irride, rimettendo al centro dell’attenzione, attraverso i mezzi usati, la sua laconicità. E’ come se il suo lavoro sia perennemente bisognoso di piccole contaminazioni rituali, aporie che gli consentono di esprimere la sua perdurante instabilità.
Varietà e contraddizione che rendono difficile e mettono in dubbio ogni tentativo di decifrazione, imponendosi, nella loro sostanziale fragilità, ad un incontro occasionale col mondo.
Mentre Ikeda dispone il suo filo ad altezza d’uomo al Giardino del Lago, nella Villa Borghese a Roma, un passante distratto inciampa: quel tipo di inciampo che può dare un sottile filo di lana e seta.
Quel passante si rivelerà poi per un poeta che ha appena pubblicato un libro di haiku.
C.S.

Con il patrocinio di:










Ufficio stampa: Studio Marta Bianchi 338 5633278
GianLuca De Laurentiis  340 7625453
Orario d’apertura dal lunedì al sabato: 18,00 20,00 - escluso i giorni festivi




Uemon Ikeda_EMBRICE_PRESS RELEASE


EMBRICE
presents
Post-structures: lines, wires, mazes
of Uemon Ikeda

curated by
Simonetta Lux
Carlo Severati

and Carlo Tomassi: video performance “The Tatsuo Childhood”
Emma Tagliacollo’s interview to Ikeda

From 8th June 2012 to 23rd June 2012
Opening reception for the artist Friday, June 8th from 6 pm

In this context, Tatsuo Uemon Ikeda (Kobe, Hyogo 1952) delves into the issue of virtual space by means of tools he already experienced in the past- from drawings to three- dimensional use of wool–silk red threads of different thickness.
As you will see in this exhibition, the outdoor location shots -leading to Carlo Tomassi’s short The Tatsuo Childhood -integrate the two-dimensional representation of his trait and the organization of the small inner labyrinth along which drawings and projection screens are displayed.
The observer is forced to share three conditions-actions which, even facing the universe of daily gestures, in the real space, from the desk to the city, almost cancel each other, suggesting a sort of indifference of the author to the contexts.
Ikeda interposes a personal and totally mental unit of measurement between himself and real space (his desk, the gallery, the Lake Garden in Villa Borghese).
While nourishing himself with the dimensions and the atmospheres of the shared rituals- both Japanese and Italian-at the same time, he laughs at them, focusing on his laconicism- as if his work continuously needs some ritual contamination in order to express his persisting instability.
Variety and contradiction that make every effort in decoding difficult and questionable, since they impose themselves with their substantial fragility on a chance encounter with the world.
When Ikeda laid his thread at head hight, in the Lake Garden in Villa Borghese, an absent-minded passerby tripped over it: the passerby, as turned out  later, was a poet who had just published an haiku book.
C.S.

Press Office: Studio Marta Bianchi at +39 338 5633278 or GianLuca De Laurentiis +39 340 7625453
Gallery hours of operation Monday through Saturday from 18:30 pm to 20:00 pm



Uemon Ikeda_EMBRICE_KOHO

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